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Hatha Yoga, me e il Metodo Feldenkrais®

Quando abitavo a Bruxelles, per placare il mio istinto irrefrenabile di muovermi, mi recavo negli studi di Yoga dove la mente poteva sospendere il giudizio e contemplare il divino. In quegli ambienti si respirava la purezza dello stare, dell'essere spettatori dei propri moti interiori. Io ero sempre in movimento, mi spostavo sempre in bici tra salite e discese, studiavo danza contemporanea ogni mattina, e la sera lavoravo. La mia mente era abituata a saziarsi con azioni e gesti espressi dalla carne, dai muscoli, dal movimento. Era un periodo cosi, vivace e molto dinamico. 

Avevo trovato lavoro come bar tender al caffè letterario PiolaLibri, un delizioso locale stile parigino vicino alla Commissione Europea. Si faceva musica dal vivo, si presentavano libri inediti, e io servivo del buonissimo vino italiano. Era un privilegio ricevere visite di Vinicio Capossela o scambiare due chiacchiere in pausa con Cristiano Godano dei Marlene Kunts. La cosa più buffa è che quando ci si incontra tra italiani all’esterno anche le celebrità diventano le persone più semplici e comuni. Almeno dalla mia prospettiva. 

Il weekend era l’unico momento in cui potevo riposarmi un po', così praticavo Yoga per frenare il mio stato psicofisico sommosso dalla vita urbana, pieno di moti ondosi, corse sotto la pioggia e incontri brevi con gente sempre nuova. Avendo la fortuna di abitare nel cuore della città di Bruxelles, vicino alla piazza del mercato di Saint Kathrine, avevo a disposizione più di dieci studi Yoga nel raggio di un kilometro. Era facile e bello frequentarli. Ogni studio aveva un suo metodo e design, chi proponeva solo Iyengar Yoga, chi era più fusion yoga con diversi approcci, chi si rifaceva ad una comunità specifica di Yoga in India e aveva aperto al sua scuola in città. Ogni metodo aveva una sua ricerca approfondita e spesso collegata a qualche Maestro indiano. Ogni volta che finivo una lezione mi sembrava di aver fatto un tuffo in oriente. Tornavo a galla solo una volta uscita dallo studio, dopo aver sorseggiato una buona tisana calda con gli altri studenti. Mi piacevano questi momenti di condivisione e di incontro con un'altra cultura. Quello che mi affascinava era l'uso della voce e dei mantra, insieme alla scoperta delle Asana, le posizioni Yoga. Sentivo però che facevo fatica a raggiungere certe posture e il mio respiro non trovava pace.  Percepivo chiaramente che alcune Asana avevano bisogno su di me di alcune modifiche per adattarsi al meglio alla mia fisicità e anatomia. Tuttavia raramente mi venivano dati consigli a riguardo. D’altronde eravamo più di 30 allievi, un vero successo. Per motivi logistici le lezioni erano standardizzate, nonostante fossimo tutti molto diversi.

Dove non arriva lo Yoga arriva il Metodo Feldenkrais®

Ecco, lo Yoga lo collego all’ equilibrio, alla spiritualità, al simbolismo e all’oriente. Mi piaceva entrare in quei luoghi perché li sentivo così distanti dalla mia natura impulsiva e istintiva. Ricordo ancora una bellissima immagine che il mio maestro mi diete riguardo alle Asana.

Le Asana, le posizioni di Yoga, sono come una freccia, tu, il tuo corpo, sei l’arco che sostiene e direziona la freccia, il bersaglio è la tua anima. La poesia e il simbolismo che incontravo in questa disciplina orientale mi affascinava e l’ho sempre vissuta come una brezza leggera del sabato pomeriggio, un raggio di sole tiepido e dorato che mi accarezzava il viso.

Quando ho lasciato il lavoro al caffè letterario per dedicarmi alla danza, mi sono ritrovata ad insegnare, oltre che Pilates, Hatha Yoga proprio nei centri che frequentavo. Mi chiedevo come potevo adattare le Asana a delle persone sedentarie, con abitudini di movimento molto diverse da chi abita in India.

Che cosa hanno in comune Metodo Feldenkrais® e Hatha Yoga?

 Lo Yoga è una filosofia mistica millenaria. Ci sono infatti diversi tipi di Yoga, quello a cui mi riferisco è quello che è arrivato in occidente grazie a Iyengar, Hatha Yoga, quello che ho frequentato e conosciuto di più. Non sono sicura di poter rispondere alla domanda “ Che differenza c'è tra Yoga e Feldenkrais?” perché mi verrebbe da dire… tutto! Però posso sicuramente intravedere le somiglianze. Per esempio, entrambe sono scienza evolutive che hanno l'obbiettivo di intergrare il corpo e la mente. Sono un cammino di ricerca verso l'unità e incrementano lo sviluppo della percezione cosciente, riducono la dispersione di energia e attivano potenzialità latenti. Posso dire che sicuramente il Metodo Feldenkrais è figlio indiretto dell'Hatha Yoga perchè è stato fondato da una mente occidentale che ha portato il Judo in Europa, quindi con un occhio attento alle discipline orientali. 

Ci sono infatti alcune lezioni che Moshe Feldenkrais ha scritto ispirandosi proprio a delle Asana di Yoga come per esempio Padmasana, che sarebbe il Loto, oppure Shavasana, la posizione del cadavere, o Danhurasana, l’Arco, quello che più mi piace Salama Shirshasana, poggiarsi sulla testa. Ci sono alcune mie allieve che sono insegnanti di Yoga e rimangono stupite dai dettagli percettivi e sensoriali che il Feldenkrais le permette di esplorare. 

Per esempio, nella mia formazione siamo stati più di dieci giorni ad analizzare che cosa significa mettersi sulla testa, come in Shirshasana. Iniziando con minuscoli movimenti e facendo dialogare le giunture del corpo tra loro diventavamo tutti un mazzo di coriandoli. Ti accorgi che ogni puntino del corpo è vivo e ha una sua intelligneza e scopo di essere proprio lì dove abita. Si cercando tutte le possibili relazioni tra le parti, la testa, il bacino, la prima vertebra dorsale, l’ultima costa, e così facendo si scorpono soluzioni magiche per muoversi in maneira fluida e funzionale. Arrivare sulla testa al decimo giorno è sembrata la cosa più comune al mondo, come prendere in mano una tazza di te e portarla alla bocca. Alla fine di ogni lezione tutto si integra come in un unico puzzle e i coriandoli vanno a formare un paesaggio nuovo. Ci si sente un continente in cui tu sei immerso e ti basti perché riconosci la grandiosità di un sistema complesso che ti abita.

Moshe ha creato più di cinquecento lezioni di consapevolezza per trovare un movimento funzionale e organico rompendo gli schemi senso-motori e gli archetipi delle posture.

Forse, mi vien da pensare, nella vastità dello Yoga c’è un istante chiamato Feldenkrais che giace laddove c’è movimento e consapevolezza. É incredibile come da questa semplice azione, guardarsi mentre ci si muove, Moshe Feldenkrais abbia creato un sistema per ampliare l'immagine di sè e migliorare lo schema corporeo. Le mie riflessioni sulle similitudini tra Yoga e Feldenkrais non finiscono qui. Nel prossimo articolo troverai alcuni esercizi utili per sedersi e migliroare la comodità della poszione del Loto attraverso il Metodo Feldenkrais. Una breve guida chei aiuterà a comprendere la via più organica e morbida per raggiungere certe Asana grazie al suo approccio mente-corpo.

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Marcella Carrara
Marcella Carrara
Performer, Contact Improviser e Insegnante Metodo Feldenkrais®  La mente contempla. Il pensiero immagina. Il corpo apre le porte dell’ impossibile attraverso il movimento.

Pubblicato

04 Febbraio, 2025

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