Il Metodo Feldenkrais® è un viaggio somatico all'interno del corpo che inizia quando decidi di accettarti così come sei e affidi a te stesso la responsabilità del risorgimento del tuo potenziale. Con questo profondo rispetto si inizia a scavare nella conoscenza della mente del corpo che rivela le sue meraviglie nascoste.
Mi sono diplomata al Metodo Feldenkrais® nel 2020 ma ho avuto la fortuna di conoscerlo in età precoce. Durante la mia adolescenza non sono mai stata troppo amante della formazione scolastica tradizionale e questo creava in me un senso di disagio e frustrazione. Mi rifugiavo nello sport, nella corsa e nella danza.
Per me correre era un modo per vivere lo spazio, libera e come una scheggia varcare la soglia del limite. A scuola mi sentivo imprigionata. Nella corsa mi piaceva sentire l’attrito del vento sulla pelle, gli occhi lucidi, il fiato corto. Essere protratta in avanti caricava le batterie del mio futuro, ero pronta a tutto ciò che sarebbe arrivato. Nella corsa trovavo la forza, senza spiegazioni. Ho sempre amato la velocità, i colpi di fulmine e la forma dinamica delle nuvole. Infatti, nello sport quello che mi mancava era l’aspetto contemplativo, quello più dolce e raffinato. Lo trovai nel Metodo Feldenkrais.
Il grande vantaggio fu quello di avere avuto uno zio a me molto caro, zio Fiorenzo Carrara, che era insegnante del Metodo Feldenkrais®. Fiore mi ha passato tutto il suo amore per la poesia del movimento. Mi portava a vedere gli spettacoli di Pina Bausch, i Festival della danza contemporanea a Torino e le mostre d’arte a Milano, per non parlare del Cinema d’autore. È stato un grande maestro.
Frequentavo le sue lezioni Feldenkrais serali prima delle interrogazioni per sentirmi più serena e tranquilla. Era diventata una certezza, così rara a quell’età dove tutto è instabile. Quando entravo a lezione mi sentivo piccola e stanca, e ne uscivo fresca come una rosa e vibrante di gioia.
Il Metodo Feldenkrais di Conoscersi Attraverso il Movimento offre una costante opportunità di vedere il positivo, di riconoscere ciò che è facile e che può darci gioia.
Ero impressionata dalla semplicità del Metodo e dall’effetto straordinario che aveva sulla mia coscienza. A lezione sentivo di avere l'occasione di conoscermi sotto una nuova luce, e questa relazione speciale con me stessa seminava una visione positiva e rinvigorita. Invece di puntare il dito su ciò che non funzionava, vedevo il bicchiere mezzo pieno e questo aveva un enorme impatto sulla mia mente. Ruthy Alon nel suo libro Guida pratica al Metodo Feldenkrais spiega che il cervello umano non sia fatto per accrescere il piacere o per contemplare la bellezza del creato. Il cervello umano è fatto per sopravvivere in un ambiente naturale in cui risulta cruciale la rapidità nell’osservare i segnali negativi.
Infatti, Ruty Alon scrive che se si osserva il muro di una parete bianca e si scorge una macchia scura, il nostro cervello si concentrerà sulla imperfezione di quella macchia piuttosto che sul candore del muro. Questo perché il cervello, così come è strutturato, è pronto a cogliere la minima irregolarità e imperfezione. Chi di noi non si è mai accorto di portare la massima attenzione per quello che facciamo di sbagliato? Il cervello ha lo scopo di difenderci quindi di accorgersi di ciò che non va. Ma non per questo dobbiamo limitarci ad essere così come siamo. Il Metodo Feldenkrais ci permette di cambiare attraevrso la consapevolezza.
Che cosa possiamo fare per rieducare il cervello ad ascoltare il piacere? A questa domanda Ruty Alon risponde:
" Essere una persona evoluta, significa superare la preoccupazione per gli errori, riconoscere quello che è gratificante e immaginare delle nuove possibilità. Si raggiunge così uno stato di ricchezza spirituale smettendo di dire no, superando la paura, ponendosi in una condizione di equilibrio che si ricorda della parete candida capace di darci una soddisfazione, per accorgendosi della macchiolina che la deturpava.
Il Metodo Feldenkrais di Conoscersi Attraverso il Movimento offre una costante opportunità di vedere il positivo, di riconoscere che ciò che è facile può darci gioia. Quali che siano le vostre difficoltà e i vostri problemi, il movimento vi dà un accesso diretto alle possibilità di miglioramento. Un apprendimento che permette di seguire i propri ritmi è una specie di processo immunitario alla rovescia. Invece di aumentare, a piccole dosi, la vostra tolleranza alle influenza negative, diventando progressivamente più rigidi, imparate a diventare più ricettivi al piacere. Quando vi concedete il tempo di per ascoltare le sensazioni che vi indicano la strada, per cercare la semplicità nel movimento, e per apprezzare l’equilibrio allorché esso è sicuro e gratificante, allora anche il cervello impara a dire sì alla vita".
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